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Le carpe ne sono letteralmente ghiotte, e li vogliono ben lessati, tali e quali come li mangiamo noi!
Si pastura senza parsimonia l'angolo fluviale o lacustre che abbiamo scelto, e dopo un giorno di pausa siamo pronti per cominciare.
Si innescano due ceci su un amo forgiato n. 5-6.

Ecco un' esca esclusiva per la trota di montagna, tanto poco usata, quanto valida ai fini del risultato!
Si tratta della larva di un'altro insetto, la sirice gigante, grossa vespa montana lunga fino a 45 mm, che trascorre l'estate, ronzando nelle ore più calde della giornata. Le femmine depongono le uova nelle ceppaie dei larici e dei pini abbattuti o in via di deperimento, nel cui morbido legno poi le larve si scaveranno lunghe e tortuose gallerie.
La ricerca della larva non è molto facile, ed a volte occorre menare colpi d'ascia per tutta la ceppaia, per individuare i caratteristici fori che denunciano la presenza delle camole. Attenzione a non confondere i piccoli bruchi prodotti dalle formiche, con quelli delle camole, che sono più larghi!
Quando le avremo trovate, non bisogna conservarle tutte assieme, poiché queste sode e gialle larve si divorerebbero a vicenda con le loro potenti tenagliette. Inoltre fuori dal legno vivrebbero pochissimo.
Vanno quindi tenute singolarmente, in piccole cellette fatte in precedenza in cubi di legno con un trapanino.
Per evitare che fuoriescano, si pone un coperchio di plastica o di metallo, trattenuto da un robusto elastico. Innescheremo una larva alla volta, su un amo n. 8, di tipo fine, forandola per l'intera lunghezza, nel senso addome-testa.
Produttiva quasi sempre solo oltre i 1200 metri, la camola trova il suo miglior sfruttamento in buche ed anfratti, dove l'acqua è più calma e profonda.
Ed è bene usarla all'alba: difficilmente rende nelle ore assolate del giorno.
E' dunque un'esca per le fresche battute mattutine dell'estate.
Ma non delude mai, nemmeno in giornate di cattivo tempo.

Si tratta di quell'erba acquatica filamentosa, che cresce a lunghi ciuffi sulle pietre, in acque mosse.
Costituisce un'esca eccellente per cavedani e pighi, che se ne cibano ininterrottamente dalla primavera all'autunno, cioè per il tempo che questo vegetale si può reperire in acqua.
La borracina, che avremo cura di scegliere fra i ciuffi più teneri, la presenteremo ai pesci su lenza per la passata, pescando a mezz'acqua, in corrente.
L' amo del caso sarà un numero 10, a gambo corto, brunito, e lo guarniremo con ciuffi di borracina, lunghi 6-7 centimetri, di mezzo centimetro di spessore, attorcigliati più volte attorno al gambo.
Di solito con questa esca sono gli esemplari più grossi a finire nel retino.

Detto anche larva di mosca carnaria è l'esca più usata, poiché vi si catturano tutte le specie ittiche, luccio escluso. Può essere innescata singolarmente, su ami del 18-20, per i pesci più piccoli, o in numero di due o tre alla volta, insidiando alla passata
prede di maggior peso.
In caso di innesco multiplo, si adopereranno ami entro le misure 17-14, e si avrà l'accortezza di infilzare completamente la prima larva, nel senso della lunghezza, per celare il gambo dell'amo.
Durante la pesca alla passata, è sempre necessario pasturare con manciate di bigattini. Questa esca viene indicata con vari nomi dialettali (bigattino, cagnotto, giagnin, bachino di sego), ma si tratta sempre della larva della mosca carnaria, quella mosca di color verde o blu, immancabile intorno a carogne i animali in putrefazione, su cui depone le sue uova.

Volendo, dunque, se si presenta la necessità, si possono ottenere le larve anche in proprio, esponendo all'aperto (solo nella stagione calda) dei rifiuti di carne o grasso, posti in recipienti che impediscano poi la fuga delle larve.
Basteranno tre o quattro giorni per far raggiungere ai bigattini la giusta misura, dopodiché, prelevati con un vecchio inusitato cucchiaio dalle carni marce e puzzolenti in maniera insopportabile, li trasferiremo in un' altro recipiente con segatura o farina di mais affinché si asciughino e siano pronti all'uso.
Si è discusso e si discute molto sulla sospetta nocività di queste larve nei confronti dei pesci, vediamo quindi di chiarire la questione a chi non l'ha chiara.

Il bigattino non fa certamente bene alle specie di pesci che lo ingoiano vivo! Quali siano queste specie è facile indovinarle: tutti i predatori, trota compresa, quindi, dato che è la più nominata a proposito di larve di mosca, i quali posseggono denti su mascelle, lingua e palato, atti ad afferrare e trattenere la preda, senza permettere la masticazione.
A prova di ciò sta l'aver osservato sovente diversi bigattini uscire dalla bocca e dall'ano di trote morte da alcune ore.
Diversamente i pesci onnivori (Barbi, Cavedani ed ogni altro ciprinide), sprovvisti di denti in bocca, si avvantaggiano di speciali denti faringei, fatti a pettine, per triturare il cibo prima che prenda la via dell'esofago, ed i bigattini arrivano nei loro stomaci, sistemati a dovere.
Questa esca, per essere conservata a lungo allo stadio di larva,
necessita di un ambiente freddo.

Il vermone può essere considerato l'esca principe per la pesca al black bass. Costruito in gomma vinilica in varie colorazioni con dimensioni che variano dai 10 cm. ai 25 cm. Riproduce in maniera quasi perfetta il classico verme di terra. La differenza principale tra i vari modelli in commercio è costituita dalla forma della coda che ne influenza il movimento quando recuperato. Una coda schiacciata ( più o meno grossa ) od inesistente permette di dare al verme movimenti marcati ed irregolari, mentre una coda arricciata ( tipo falce ) danno un movimento più regolare e sinuoso con buona emissione di vibrazioni. In commercio si trovano anche modelli arricchiti con essenze ( in genere ricoperto con sostanze oleose a lento rilascio ) che dovrebbero aumentarne il potere catturante.
Lo innescheremo in un amo rigorosamente antialga della misura del 2/0 per un verme di 15 cm. Inserite l'amo dalla testa e fatelo uscire dal corpo quando arrivate alla curva dell'amo (classico innesco del verme di terra).
A questo punto, si inserisce o meno sulla lenza un piombo di zavorra.

Si hanno tre casi :

-Texas Rig : mettere un piombo in testa al verme ( amo antialga piombato ). Si raggiungono distanze più lunghe, più velocemente il fondo e i movimenti più marcati e bruschi.
-Floater Rig : niente piombo. Il peso dell'esca è sufficiente ( verme 15 cm. filo 0,25 ) per raggiungere discrete distanze ( circa 20 mt. ). Discese e movimenti morbidi molto naturali.
-Soouth Caroline Rig : è una via di mezzo dei precedenti. Il piombo va messo a 30-40 cm. dal verme. Ovviamente anche i movimenti, discesa a parte, sono una via di mezzo.

Il pesce interessato a quest' esca è il black bass; dato che l' esca è antialga la si può tranquillamente lanciare in tutti gli ambienti preferiti dal "boccalone" sia privi che zeppi di ostacoli.
Si recupererà molto lentamente variando o meno la direzione di recupero. Ogni tanto dare dei piccolissimi strappetti, alzando la canna e/o arrestare il recupero, la cosa è facoltativa. L' attacco può avvenire in fase di discesa del verme e ve ne accorgete perché il filo parte. Generalmente avviene durante il recupero ed è segnalata da dei tocchi ripetuti più o meno accentuati. Per la ferrata ci sono due linee di pensiero: o ferrate appena sentite i tocchi, lo svantaggio e che il pesce può non avere in bocca l'amo, oppure date filo attendete qualche secondo quando lo stesso si muove e ferrate. Qui lo svantaggio è che il black bass può accorgersi dell'amo e sputare l'esca. Io preferisco questa ultima soluzione.

Nato in America principalmente per la pesca al black bass, si è scoperto che attrae anche altri pesci. Si può considerare, per l'attrattiva, la combinazione di due esche: un cucchiaino ed un jig. È costituito da un filo di acciaio armonico sagomato a forcella. Nella parte superiore è collocata una o due palette che possono essere ovali, a foglia di salice o miste. Tali palette hanno lo scopo di attrarre il pesce con le vibrazioni e sfarfallamenti luminosi emessi. Nella parte inferiore e' presente un amo singolo piombato ricoperto da listarelle di gomma. Col loro movimento stile medusa, durante il recupero dovrebbero stimolare il pesce all'attacco. Per la conformazione risulta un ottimo artificiale antialga.
Le misure e quindi le sue dimensioni sono relative al suo peso misurato in once ( oz. 1oz.=32gr. ). In commercio è venduto nelle seguenti misure : 1/4 oz., 1/2 oz., 5/8 oz. e 1 oz. pari a circa 6 gr., 16 gr., 20 gr. e 32 gr. Per la situazione italiana le misure migliori son 1/4 oz. ( 6 gr. ) e 1/2 oz. ( 16 gr. ). con palette color oro o argento o misto oro-argento e gonnellino di color giallo, bianco, nero o combinazione mista di due dei tre colori detti prima.

I pesci interessati sono il black bass, i lucci e occasionali le sandre. Nelle vicinanze delle rive dove c'è un po’ di vegetazione, ai lati di ninfee ( anche in mezzo se ci sono degli spiazzi liberi ), sopra gli erbai sommersi, ai lati di rami piante ed ostacoli vari. Anche in piena acqua libera se si vede qualche black bass che sta gironzolando o e' fermo. Dato i suoi grandi pregi, peso e antincaglio, è ottimo per sondare i vari strati di acqua alla ricerca di dove stazionano i pesci.

Il recupero classico è a sali scendi. Ricordarsi sempre di non recuperare velocemente ma lentamente. Si lancia e dopo aver aspettato un attimo per fargli raggiungere la profondità voluta, si alza la canna in modo da farlo risalire , dopo si recupera un attimo e si riabbassa la canna cessando il recupero in modo che riaffondi. Continuando tali operazioni si ottiene un moto a sali scendi tipo onda consigliato per tale esca. Anche un recupero regolare ottiene i sui risultati ed e' utile per sondare vari strati d'acqua. Durante tale recupero il suo moto e' perfettamente rettilineo. E' sempre meglio però, anche durante il sondaggio, irregolarizzare il recupero, magari con qualche rallentamento o alzata di canna.

In commercio esistono parecchie varietà di rane in gomma vinilica che la riproducono in maniera più o meno fedele. Hanno tutte ami rigorosamente antialga visto l'ambiente in cui viene utilizzata.
All'atto dell'acquisto dovete tener conto di queste due cose :

-le dimensioni contenute ( corpo max 4 cm. gambe escluse );
-la morbidezza, ma principalmente le zampe che siano mobili.

Si trovano anche imitazioni realizzate in balsa con pallini all'interno, paletta sul muso ed ancorina sulle "zampe" stile minnow. Funzionano ma il loro utilizzo è però limitato solo nelle zone che costeggiano gli ostacoli o in mezzo agli spazi liberi degli stessi.

I pesci interessati a questa esca sono come sempre black bass e lucci. Nelle vicinanze delle rive dove c'è un po' di vegetazione, ai lati e sopra i banchi di ninfee , sopra gli erbai sommersi ed in mezzo o ai lati degli stessi se affiorano, ai lati di rami piante ed ostacoli vari. Anche in piena acqua libera se si intravedono zone in cui ci sono brusche variazioni di profondità tipo buche ecc. in cui il pesce si nasconde per portare l'attacco. Si usa principalmente nel periodo caldo ( da Giugno a Settembre ) quando appunto le rane sono presenti nei fossi e lungo le rive di fiumi e lanche.
Recuperiamo la rana nei seguenti modi: nel caso di imitazioni in balsa la cosa è semplice, si recupera più o meno lentamente cercando di variare sia la velocità che la direzione effettuando ogni tanto una pausa. Veniamo ora al caso di rane viniliche. Innanzitutto la cosa principale e' cercare di farla muovere imitando il più possibile il movimento naturale, quindi osservate con estrema attenzione i movimenti di una rana vera in acqua o sulle ninfee per memorizzarli e cercare di ripeterli.

Dividiamo in due casi:

-Esca sopra le ninfee o erbe : recuperare a piccoli strappetti tali da imitare piccoli salti, portando l'esca al margine dell'acqua "libera". Qui farla cadere e recuperarla a strappi più lunghi facendola arrivare e salire sulla prossima foglia o erba. È in questo frangente che avviene l'attacco. Ferrare con estrema prontezza. Purtroppo la rana viene principalmente presa per le zampe come si puo' notare dalla foto, quindi non si può essere certi se il pesce, nella foga, ha preso in bocca anche l'amo. Molte le ferrate a vuoto.
-Esca in acqua "libera" : recuperare a strappi seguiti da pause in modo da far distendere e ritirare le zampe alla rana imitandone la nuotata. Dato che in genere vediamo l'esca e' abbastanza facile capire se il pesce, una volta effettuato l'attacco ( cercate di stare calmi ), ha in bocca o meno l'amo.

Non è un'esca specifica dello spinning, infatti date le dimensioni ed il peso, viene usata dai pescatori a mosca per la pesca al Black-Bass.
Vedremo come utilizzarla con la nostra tecnica. Il Popper è generalmente un piccolo tappo in sughero o balsa colorato, fissato su un amo semplice che può essere antialga. Dei fili di gomma ( facoltativi, in genere si trovano sui modelli più grossi ), un collarino fitto di hackle ed un coda lo completano. Le dimensioni variano da 1 a 2.5 cm. ed il peso arriva al massimo a 4-5 gr. nei modelli voluminosi. Dovrebbe imitare una vespa, una libellula, un moscone, ossia un insetto più o meno grosso che è caduto in acqua. Il colore è importante dal punto di vista del pescatore nel senso che pescando a galla deve essere per noi ben visibile.

I pesci interessati sono il black bass e qualche raro luccio molto piccolo ( nella fase giovanile della loro vita si nutrono anche di insetti ). Nelle vicinanze delle rive dove c'è un po' di vegetazione, ai lati di ninfee ( anche in mezzo sei ci sono degli spiazzi liberi ), sopra gli erbai sommersi, ai lati di rami piante ed ostacoli vari. Anche in piena acqua libera se si vede il nostro black bass che sta gironzolando o e' fermo. Si usa principalmente nel periodo caldo ( da Giugno a Settembre ) quando appunto il "boccalone" e' a galla.

Il lancio avviene a pochi metri ( max 5 ) da riva, per cui anche usando fili dello 0,25 non si hanno grossi problemi, anzi la posa in acqua dell'artificiale è morbida e "silenziosa". Diventa un problema quando per raggiungere l'obiettivo bisogna lanciare distante. In questo caso si usa il seguente trucco : prendete una zolletta di zucchero e cercate di incastrarla tra l'amo ed il corpo del popper nel modo più saldo possibile.
Effettuate un lancio laterale molto morbido senza forzare pena la perdita della "zavorra".

Una volta caduto l'artificiale in acqua dovete attendere ( se non si stacca all'impatto ) che si sciolga lo zucchero e che il popper risalga in superficie.
Per recuperare date un piccolo strappetto in modo tale da far avanzare l'esca di circa 5 max. 10 cm. Tale movimento fa si che il popper emetta il classico rumore "POP" ( se non ci riuscite non è un problema ), da cui il nome, ma soprattutto emetta delle piccole vibrazioni ( i classici cerchi ).
Lasciatelo fermo per un po' di tempo, poi recuperate il filo in eccesso e ripetete. L'attacco avviene in genere quando l'esca cade in acqua, in particolar modo se c'è più di un pesce presente. Altrimenti viene attaccata quando è ferma. Non abbiate fretta il pesce in questi casi si porta sotto l'esca e la studia prima di attaccare. A volte un leggerissimo tocco all'esca in modo da farla solo vibrare, può indurre il pesce un po' troppo studioso e apatico ad ingoiarla. Quando vedete che ha ingoiato il popper ferrate con decisione.

I minnow rappresentano delle imitazioni di piccoli pesci quali alborelle, vaironi, cavedani ecc., i cosiddetti pesci "foraggio" prede abituali di lucci, black-bass ecc.. Viene subito in mente il nome Rapala che e' stata la prima a produrli, attualmente altre ditte li fabbricano con ugual rendimento. Realizzati in balsa presentano sul muso una paletta più o meno pronunciata, che ne influenza il movimento sia di immersione che di "scodinzolamento" e due ancorine, una sulla "pancia" ed una in coda. La versione snodata ( due pezzi giuntati ) ne aumenta le vibrazioni emesse e quindi l'attrattiva.

A grandi linee si possono suddividere in tre categorie :

-galleggianti ( modello Original - floating affondano al massimo 1-1,5 mt.)
-affondanti ( modello Countdown affonda sino a 2,3 mt.)
-per "medie e grandi profondità" (modello Fat e Shad Rap, hanno una paletta più lunga grazie alla quale quando recuperati affondano sino a circa 4 mt.)

Non hanno una protezione antiincaglio, questo e' il loro unico difetto che li rende inutilizzabili in mezzo a zone ricche di ostacoli tipo le ninfee. Si risolve il problema utilizzando imitazioni in gomma innescate con ami piombati antialga meglio ancora ami antialga non piombati usando del filo di piombo da aggiungere o meno a piacimento come zavorra.
Tali esche viniliche non sono propriamente dei minnow, presentano una coda piatta perpendicolare al corpo ( che e' senza paletta) necessaria a produrre le necessarie vibrazioni e scodinzolamenti necessari a dare all'esca un potere catturante.

Sono interessati tutti i pesci predatori. In tutte le zone "calde" preferite dal pesce che intendiamo insidiare cercando di evitare di lanciarlo in mezzo o sopra gli ostacoli, visto che i "puri" minnow non sono antialga. Il discorso cambia nel caso di imitazioni in gomma, dato che l'esca e' antialga la si può lanciare tranquillamente in tutti gli ambienti sia privi che zeppi di ostacoli.
La misura ( lunghezza ), indipendentemente dal modello snodato o meno ( galleggiante, affondante etc. che influenza la profondità in cui vogliamo pescare ), si sceglie in base al tipo di pesce da insidiare:

-trota, cavedano, persico reale : dai 3 cm sino a 5 cm. max 7 cm.
Nel caso si voglia insidiare la trota marmorata la misura può salire sino ai 9-11 cm.
-black-bass : dai 5 cm. sino a 7cm. max 9 cm.
-luccio : dai 9 cm. sino ai 13 cm.

Le colorazioni sono molte, per iniziare consiglio quelle classiche ossia l'argentato ( stile alborella ) e/o dorato ( piccola tinca ) e/o persico reale. Discorso analogo nel caso di imitazioni in gomma.

I metodi di recupero per i Minnow e le imitazioni in gomma sono i seguenti.

Minnow : già al minimo recupero l'esca e' funzionale e catturante ( scodinzola subito). In teoria basterebbe recuperarlo in modo regolare per catturare. Questo è vero, però in natura, un pesciolino non si muove mai in maniera sempre regolare e nella stessa direzione. Quindi per aumentare l'attrattiva della nostra esca variate sia la velocità di recupero, senza eccedere, sia la direzione dando ogni tanto un piccolo strappetto in modo da farlo immergere un po' di più. Un recupero piuttosto irregolare (strappi - stop - variazioni di direzione e velocità lenta), tale da far apparire il nostro pesciolino in difficoltà o moribondo e molto gradito al luccio che non ama rincorrere la preda. Passando al black bass, utilizzando un modello galleggiante e recuperandolo "stile popper", ossia strappetti seguiti da pause, può risultare l'arma vincente durante il periodo estivo. Per i pesci che principalmente stazionano sul fondo, quali trota marmorata - persico reale - luccio, può convenire utilizzare un modello galleggiante e piombare la lenza a circa un metro dall'esca piuttosto di un modello affondante. Si raggiunge sicuramente il fondo ma si riducono i pericoli di incaglio in quanto il minnow, proprio perché galleggiante, si stacca e rimane sospeso aumentando tra l'altro la sua visibilità.

Imitazioni in gomma : si recupera come il minnow solo che i movimenti vanno più accentuati. Questo perché le vibrazioni vengono emesse dal movimento della coda sotto l'effetto dell'attrito con l'acqua. Infatti recuperato in modo regolare e lento, contrariamente al minnow che scodinzola immediatamente, sembra di recuperare un sasso inerme. Trovare la giusta velocità di recupero e il modo di dare gli strappetti per farlo muovere in modo simile al minnow non e' cosa semplice. Conviene provare a muoverlo vicino a riva in modo da vedere il suo movimento ed agire di conseguenza. Una volta imparato a manovrarlo spesso sostituisce il minnow, prezzo a parte, per il fatto che e' montato "antialga" e quindi si possono sondare ambienti non possibili col minnow.

Il cucchiaino è l' esca sicuramente più usata da chi pratica o inizia a praticare lo spinning. È realizzato completamente in metallo ed in commercio ne esistono svariati modelli che possono essere divisi in due grandi categorie: rotante o ondulante. In breve il cucchiaino rotante e' costituito da un asse in filo di acciaio su cui è infilato un corpo (zavorra), una o due palette ( si parla in questo caso di rotante-tandem ) innestate o direttamente ( il classico Martin ) o tramite un cavallerino ( tipo Mepps, Ilba e via dicendo ) ed una ancorina. La forma della paletta, a goccia o a foglia di salice, influenza l'angolo di rotazione della stessa intorno al corpo. Più semplice è il modello ondulante formato da un pezzo di metallo di forma ovale allungata, più o meno curvato, a cui in fondo è agganciata, in genere tramite un' anellino, un' ancorina.

Entrambi non sono artificiali antialga, ma si possono modificare in modo da farli diventare:

-modifica ondulante-antialga : sfilare dall'anellino l'ancorina e sostituirla con un amo antialga.
-modifica rotante-antialga : bisogna usare i modelli prodotti dalla Martin che sono smontabili, non proprio facilmente. Estrarre il filo di acciaio dal fondo del corpo dove e' attaccata l'ancorina e sostituirla con un amo antialga, quindi reinserire il filo. Ci vuole un po' di pazienza e buona manualità.

Con i rotanti, seguendo le istruzioni di cui sopra, si possono realizzare anche modelli tandem antialga o meno che hanno la particolarità di essere snodati quindi con movimenti più sinuosi ed attrattivi.
Sono interessati a questa esca tutti i predatori. In tutte le zone "calde" preferite dal pesce che intendiamo insidiare cercando di evitare di lanciarlo in mezzo o sopra gli ostacoli, visto che i "puri" cucchiaini non sono antialga. Il discorso cambia nel caso si effettuano le modifiche di cui sopra, dato che l'esca e' antialga la si può lanciare tranquillamente in tutti gli ambienti sia privi che zeppi di ostacoli.

La misura si sceglie in base al tipo di pesce da insidiare:

-trota, cavedano, persico reale : dal n° 0 al n° 2 ( e' quello più usato ) che corrispondono a 1-6 gr. per il Martin e circa a 5 cm. max per gli ondulanti. Nel caso si voglia insidiare la trota marmorata la misura può salire sino al n° 4-5 ( 9-12 gr. e 7- 9 cm.)
-black-bass : dal n°2 al n°4 (6 - 12 gr. e 5 -7 cm. )
-luccio : dal n° 4 in su ( dai 9 gr in su e dai 7 cm in su ). In genere si utilizzano modelli tandem. Tutti i modelli presentano un fiocco di peli o lana rosso sull'ancorina.

Le colorazioni sono molte. Tralasciando le teorie a corredo, andate sulle classiche tinte argento e/o oro.
In acque stagnanti ( laghi , lanche, morte ) l'unica forza che agisce sull'esca e' quella che gli imprimiamo noi durante il recupero e la direzione seguita dalla stessa e' quella lungo il nostro filo. Alzando o abbassando la canna si varia anche la profondità, più si alza più sale verso la superficie. Nel rotante, come specifica il nome, appena recuperato la paletta si mette in movimento emettendo vibrazioni e lampi di luce riflessa sul suo corpo che stimolano l'attacco dei pesci. Tenete la velocità più bassa che potete. Per rendere il movimento più vario e quindi accattivante cambiate ogni tanto sia la velocità che la direzione di recupero. Discorso leggermente diverso per l'ondulante. Non essendo dotato di un movimento proprio, per animarlo, oltre ai movimenti di cui sopra, dovete dare anche qualche piccolo strappetto in modo che guizzi.

Nelle acque mosse ( fiumi, torrenti ) le forze che agiscono sull'esca sono due; la prima e' quella che imprimiamo noi ( identica a sopra ), la seconda e' quella impressa dall' acqua che scorre con direzione sempre uguale ed intensità funzione della corrente. La forza finale che agisce sul cucchiaino e' la "somma" delle due. Più che come muovere l'artificiale ( ci pensa la "forza" a muoverlo in maniera efficace ), ci dobbiamo preoccupare di farlo passare nei punti "caldi" in cui pensiamo ci sia il pesce. Tralasciando spiegazioni teoriche di fisica, la traiettoria della nostra esca è un' arco ( parabola ) con "pancia" più o meno accentuata in funzione della corrente, velocità di recupero e della posizione della canna durante il recupero ( parallela o meno alla corrente ). Le ultime due ( velocità e posizione ) si variano durante il recupero per correggere la traiettoria. Per prima cosa si lancia possibilmente a monte del punto prescelto poi recuperando si cerca di farlo passare nel punto che vogliamo. A valle di un ostacolo emerso la corrente cambia moto e può essere nulla, dovete quindi agire di conseguenza. Non è semplice all'inizio, occorre un po' di pratica.